giovedì, maggio 25, 2006


Attenzione!!!!!!!!!!!!!!
Concerto dell'aliena e dei suoi amici. Credo che sia mercoledì 31 maggio 2006 alla tenda a modena, l'orario immagino alle 21.00 o forse alle 22.00...
Io non ci posso essere perchè la sorte mi porta a berlino e tutti penseranno "che fortuna" e invece andrò a fare qualcosa che potrei essere a vaciglio che è uguale.
Comunque sono bravi quindi andate a vedere il concerto.. oltretutto è un'occasione rara di vedere l'aliena all'opera.
Secondo voi è possibile comunicare le emozioni con la musica? Tipo che ascolti una canzone provi qualcosa con la pancia e anche chi la ascolta con te e allora è come parlare!!? Non è un mio pensiero e chi indovina di chi è vince un premio.

Vorrei da morire dire qualcosa di serio ma ho il vuoto totale e non ho voglia di mettere la punteggiatura.. saranno state le vacanze che sono state fantastiche e le consiglio a tutti.. la vita quotidiana a me fa venire due maroni così anche se quando la divido in piccoli pezzi li adoro tutti e quando non ci sono mi mancano. chissà come si fa ad apprezzarla nel suo complesso mentre la stai vivendo. La cosa brutta è quando non vedi l'ora di finire quello che stai facendo perché vuol dire che non te lo stai godendo poi magari ci pensi quando l'hai finito e ti è piaciuto ma è sempre un apprezzamento a posteriori, e così il tempo vola via e mi dispiace. penso che spesso ci capiti di fare così..

domenica, maggio 07, 2006


Se fossi stata un pittore avrei voluto essere lui, anche se mi è un pò antipatico per la questione di Amanda Lear.. comunque!

MOMENTO DI TRANSIZIONE
Ieri leggevo un articolo sulla nuova emigrazione.. mi sono un pò spaventata pare che la popolazione tra i 20 e i 40 anni in italia non ci voglia stare, perché quella sensazione di ristagno che io quasi mi vergogno a dichiarare per molti è proprio insopportabile. Pare che ci siano "posti nel mondo" neanche troppo lontani dove tutti ti sorridono, dove si trova lavoro subito, dove c'è sempre il sole, dove ci si diverte sempre.. oddio lo abbiamo tutti sempre saputo che ci stavamo accontentando qui, i viaggetti ce li siamo fatti e lo avevamo intuito che altrove si respira un'aria più buona, ma poi mi rituona quella famosa frase "se stai bene tu stai bene ovunque, se stai male tu stai male ovunque" che forse mi diceva la mamma quando a 15 anni scalpitavo perché volevo andare in giro per il mondo a cercare la mia felicità.. subentra il pensiero ossessivo "non sto bene quì quindi sto male io". Ma non è che stiamo male perchè nonostante gli anni si siano raddoppiati quella famosa inquietudine di voler consumare ogni istante non si riesce a spegnere? E tra un matrimonio e l'altro, quasi soffocati dai nuovi arrivi che ci mettono l'ansia di non esserci ancora arrivati, ritornano i dubbi di quella sofferente adolescenza che ci eravamo dimenticati. Com'è che voglio vivere? Le sistemazioni definitive si avvicinano minacciose e desiderate, in fondo, da sempre e con loro quel senso di essere già morti ancora prima di iniziare a vivere. Come se l'unica soluzione, di nuovo, fosse la fuga.. perché dove non ti conoscono è più semplice sentirsi vivo? Perché solo la solitudine ti permette, in fondo, di cercarti sempre negli occhi di chi incontri, libero da un pregiudizio esistenziale che ti ha sempre segnato la strada? Ed è poi vero?
La paralisi che provocano le domande senza risposte è tremenda.. rischio di passare la vita a mettere un punto interrogativo alla fine di ogni frase.. è una fuga anche quella, il punto interrogativo è il mio migliore amico.

mercoledì, maggio 03, 2006

WAHIITO!!!!!!


Il 26 Aprile è nato Roberto! E' il primo figlio di un uomo wahiito di mia conoscenza..
La specie dei wahiiti è altamente élitaria, se ne incontrano pochissimi perché significa avere un equilibrio estremamente delicato che è difficilissimo da mantenere. L'uomo wahiito è quasi impossibile da descrivere.. è sicuramene un uomo allegro, apparentemente spensierato, un pò logorroico.. diciamo che viaggia su una dimensione comunemente definita ipomaniacale/fricchettona. Ama la libertà, i viaggi all'estero, le emozioni forti, si incanta di fronte ai tramonti.. Cerca disperatamente di sentirsi utile al mondo, si adopera in missioni umanitarie, trascorre interi pomeriggi cercando di alleviare le pene di un giovane africano abbandonato, si commuove di fronte alle ingiustizie e alle inuguaglianze. Raramente ha dei cali di umore che lo trasformano in una specie di cavernicolo asociale intollerante un pò paranoico. Una caratteristica peculiare dei wahiiti è che nonostante all'apparenza siano esseri svincolati e tendenti al nomadismo, non rinunciano alla trasmissione verticale delle loro caratteristiche, si accoppiano e si riproducono. I wahiiti non si abbattono mai, criticano la società ma amano la vita e ad un certo punto intraprendono la grande sfida e tentano di creare altri wahiiti. Purtroppo la missione è più dura di quanto non si creda, non è detto che il figlio di un wahiito sia, anche lui, un wahiito.. perché basta pochissimo per perdere le caratteristiche wahiite e farsi infinocchiare dall immenso popolo dei normali..
Senza dubbio un grande papà wahiito come il mio amico wahiito porterà avanti il suo compito con eccellenza.. e insegnerà a me e a tutti gli altri wahiiti ad avere più coraggio!
Benvenuto Robertino!

A Francesco, Judith e a Marco senza il quale i wahiiti non avrebbero mai avuto il loro nome!


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