giovedì, settembre 21, 2006



Un pò di autocelebrazione se no vi dimenticate la mia faccia e un breve ritorno alle montagne che mi ricordano sempre che siamo così piccoli e brevi e che contiamo quasi un cazzo, una giornata modenese delle mie fatte di gente che arriva nella mia vita ci resta mezz'ora al massimo un'ora e poi se ne va e forse torna forse no ma spesso sì perché sta male. E stanno lì di fronte a me e si spogliano dei loro segreti raccontandomi ogni mistero di quello che siamo un pò tutti o che di sicuro sono anche io ma che perlomeno sono loro e io sto lì autorizzata ad entrare nella vita degli altri a pensare con loro per loro e a dimenticarmi di pensare a me. ma se penso a me mi succede qualcosa di stranissimo, mi sento una sconosciuta che con i suoi soli occhi non vede niente e mi accorgo che ho tempo di guardarmi solo nella vita degli altri e nasco e cresco attraverso un confronto continuo. Credo di essere sempre stata così di aver scelto le sfighe e i loro autori per uscirne più vittoriosa ma adesso sono un pò stanca. In fondo amo le montagne perché sono sempre sorridenti, perché mi danno un senso totale di protezione e di tempo che non scorre, perché sono eterne e tranquille. E amo la mia vita anche se mi fa paura.


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